fidati di me by harlan coben

autore:harlan coben [coben, harlan]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: thriller
pubblicato: 0100-12-31T23:00:00+00:00

Ilene Goldfarb si svegliò presto quella mattina e si mise a fare il caffè. S'infilò la vestaglia e le pantofole e arrivò fino al vialetto per prendere il giornale. Suo marito, Herschel, era ancora a letto. Suo figlio, Hal, era stato fuori la notte prima, come facevano ormai tutti gli adolescenti all'ultimo anno di liceo. Hal era stato accettato a Princeton, la sua università. Aveva lavorato sodo per riuscirci. Ora se la prendeva comoda e lei lo lasciava fare.

Il sole del mattino riscaldava la cucina. Ilene si sedette al suo posto preferito e raccolse le gambe sulla sedia. Spinse via i giornali di medicina: ce n'erano un sacco. Non solo lei era un chirurgo famoso nel campo dei trapianti, ma suo marito era considerato il miglior cardiologo di tutto il New Jersey settentrionale ed esercitava al Valley Hospital di Ridgewood.

Ilene sorseggiò il caffè leggendo il giornale. Pensò ai semplici piaceri della vita e a quanto poco si permettesse di indulgervi. Pensò a Herschel di sopra, a quant'era bello quando si erano incontrati all'università, a com'erano sopravvissuti agli orari folli e al rigore degli studi, all'internato, al tirocinio, alla specializzazione, al lavoro. Pensò a quello che provava per lui, a come si fosse trasformato in qualcosa che le era di grande conforto, al fatto che Herschel di recente le aveva proposto una "separazione consensuale" ora che Hal stava per lasciare il nido.

"Che cosa ci è rimasto?" le aveva chiesto, allargando le braccia. "Quando pensi a noi come coppia, che cosa ci è rimasto, Ilene?"

Seduta da sola in cucina, nello stesso posto in cui suo marito dopo ventiquattro anni insieme le aveva fatto quella domanda, poteva ancora sentire l'eco delle sue parole.

Ilene aveva sempre lavorato duro, si era data da fare in ogni campo, e aveva ottenuto quello che voleva: una magnifica carriera, una famiglia meravigliosa, una grande casa, il rispetto di colleghi e amici. E ora suo marito si chiedeva che cosa fosse rimasto. Già, che cosa? La trasformazione di quel sentimento era stata così lenta, così graduale, che non se n'era mai davvero accorta o non se n'era preoccupata. O, forse, non aveva mai voluto di più?

Guardò verso le scale. Fu tentata di salire di corsa, buttarsi nel letto con Herschel e fare l'amore con lui per ore, come facevano molti anni prima, per fugare ogni dubbio su che cosa fosse rimasto. Ma non si decideva a farlo, non ci riusciva. Così rimase a leggere il giornale, a bere il suo caffè e ad asciugarsi gli occhi.

«Ciao, mamma.»

Hal aprì il frigorifero e bevve direttamente dal contenitore del succo d'arancia. Una volta lo avrebbe sgridato per questo - ci aveva provato per anni - ma di fatto Hal era l'unico a bere succo d'arancia, e aveva sprecato fin troppe ore per queste cose. Ormai sarebbe andato al college, il loro tempo insieme stava per finire. Perché occuparlo con simili sciocchezze?

«Ciao, tesoro. Farai tardi?»

Hal bevve ancora un po' e alzò le spalle. Indossava degli shorts e una maglietta grigia. Teneva un pallone da basket sotto il braccio.

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